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Sogno 
di Luca Mura 
 
Dopo l'esordio ufficiale facciamo un debriefing... proviamo degli schemi in un campo di basket immerso nell'oscurita'; sembra una giornata d'inverno al crepuscolo e a malapena riesco a vedere i miei compagni. 
 
Io, come nelle partite reali, sono laterale a sinistra mi propongo in avanti, ma nessuno mi da palla... dopo un po' sbotto e do della "dogana" al centrale... esco dal campo frastimando tutto e tutti e lanciando per terra quello che dovrebbe essere lo strumento di gioco: due cornette telefoniche legate insieme da un cordone, io ne posseggo ben due. 
 
Le raccolgo da terra semi distrutte e le alloggio in un bidoncino "masnata chimici" e ne me vado lasciando i miei compagni nel campo. 
 
Torno a piedi verso la mia auto parcheggiata nella mia societa' vicino alla fiera... mentre questo ipotetico campo e' vicino all'Amsicora. 
 
Sono piuttosto malconcio e la semaforo due vecchiete mi fermano, probabilmente credendomi un tossico, anche per via del diboncino pieno di cornette telefoniche... mi chiedono come sto', se ho bisogno di qualcosa e dove vado... mi propongono anche di medicarmi alcune ferite che ho nelle gambe. 
 
Io le ringrazio e le informo che sto andando a prendere la mia auto a S.Elia e nel frattempo mi tiro su un brandello di ginocchiera dalla gamba destra... loro come sentono S.Elia svaniscono nel nulla. 
 
Attraverso la strada e entro in un centro commerciale fatto di negozi ti tappeti orientali e macellerie: vado alla ricerca di un "entrecote" di manzo...
 



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