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Capodanno d'estate 2004 
di Simplo 
 
Dopo appena due mesi di allenamenti il Canoa Polo Team Terramaini ha giocato il tutto per tutto e ha deciso di partecipare al torneo del Capodanno d’Estate 2004, manifestazione a scopo di beneficenza organizzata dal Team Kayak Sardegna a Marina Piccola il 4 e 5 settembre. 
 
Nonostante le premesse non fossero le migliori (due soli mesi di allenamento e la negazione assoluta per questo sport da parte di diversi atleti, me primo fra tutti) i nostri eroi non sono venuti meno alla sfida e hanno accettato con entusiasmo di partecipare a quest’avventura. 
 
Stoici e determinati come non mai hanno intensificato gli allenamenti fino allo spasmo arrivando, nell’ultima settimana a provare eskimi e passaggi per ore ed ore, specialmente al mare (al canale gli eskimi non vengono particolarmente bene) al punto che hanno percorso più km a piedi con le canoe in spalla che pagaiando. 
 
Si, perché nella scuola dove sono custodite le barche, il cancello d’ingresso dista circa mezzo chilometro dal deposito, da percorre rigorosamente a piedi visto che non possediamo le chiavi del cancello “grande”. 
 
Il percorso, per quanto faticoso e scomodo da fare con le canoe, pagaie e quant’altro ancora in spalla, diventa uno spasso se fatto insieme a Luca che riesce a frastimmare (imprecare in maniera piuttosto decisa) ininterrottamente per tutta la durata della camminata, senza mai ripetere lo stesso frastimmo per due volte! 
 
Ad ogni modo le canoe sono state sistemate e verniciate, le pagaie accorciate e modificate nell’inclinazione, i caschetti costruiti, verniciati e spessorati, così sabato mattina abbiamo caricato tutto e ci siamo presentati al luogo dell’incontro. 
 
A proposito delle pagaie c'è da spiegare che, con la modifica per accorciarle e variarne l'angolazione, sono stati inseriti dei rivetti e rimossi i tappi di protezione così che, essendosi immediatamente riempite d'acqua, sono diventate "pagaie mediche" (termine brevettato da Matteo) dal peso di 15kg ognuna. 
 
Il campo era quello di Marina Piccola ed il porticciolo turistico era tutto un fermento. 
Il Capodanno d’Estate, infatti, ha previsto tutta una serie di manifestazioni annesse: Triathlon, Dragon Boat, Campionati nazionali Juniores Optimist, gare per paraplegici e molto altro ancora. 
 
 
Le gare sono cominciate intorno alle 10 e si sono svolte secondo la formula del girone “all’italiana”, cioè tutte le squadre si scontrano con tutte le squadre. 
Sinceramente non ricordo i nomi di tutti i team: Terramaini, Team Kayak, Canottieri, CanoaClub Cagliari… cose del genere! 
 
Le nostre aspettative erano minime: tornare a casa vivi e, magari, senza prendere troppi gol, dove per “troppi” si intende più di 20 a partita. 
Beh, vista in quest’ottica la cosa è andata benissimo. Abbiamo ovviamente perso tutte le partite, ma non malissimo: 4-0, 3-2, 4-2… forse c’è stato un 8-0 o qualcosa del genere contro l’Ichnusa che, non per niente, gioca in A1. 
 
Personalmente mi ritengo soddisfatto della prestazione. Non sono riuscito a fare neanche un tiro in porta (ho giocato nel ruolo di “rompiscatole” della difesa avversaria, ruolo che implica una bassa probabilità di tiro), ma mi sono rovesciato 3 volte uscendone indenne in tutte le occasioni. 
Un aiuto da un avversario (ho constatato con piacere che tutti aiutano tutti, anche nelle squadre più forti), un aiuto da un compagno e un ESKIMO CON LE MANI DA SOLO!! FANTASTICO!! 
 
Ho vinto un contrasto con un avversario che voleva fregarmi il pallone dalle mani e ho scambiato diverse spinte e sportellate. 
 
A tal proposito da citare la correttezza di tutti gli avversari: nonostante fossimo nettamente inferiori a certe squadre, ci hanno lasciato giocare, non hanno infierito (quante volte soli sottoporta anziché segnare hanno fatto girare i pallone), non hanno colpito duro e ci hanno aiutato negli eskimi. 
 
Insomma una bella esperienza che ci ha fatto maturare non poco, specialmente per quanto riguarda assetto in campo e gioco vero e proprio. 
Abbiamo capito che abbiamo moltissimo da imparare, ma almeno adesso sappiamo “cosa” dobbiamo imparare. 
 
Siamo riusciti, nel limite delle nostre possibilità, a contenere gli attacchi avversari difendendo a zona, chiudendo e contrastando meglio di quanto mi aspettassi. 
Non abbiamo un controllo di palla decente, infatti i nostri contropiedi sono spesso inefficaci per via dell’imprecisione dei passaggi e dell’incapacità di gestire i palloni, ma impareremo anche questo. 
 
Grandiosa la prestazione di Roberto in porta che ha anche coordinato e gestito la tattica in maniera ottimale e ci ha permesso di uscire vivi da quest’avventura. 
 
Comunque, le gare si sono seguite fino alle 17 circa, con la media di una partita ogni 45 minuti. 
Fra una pausa e l’altra, giusto per gradire, abbiamo continuato a provare eskimi su eskimi e devo dire di aver raggiunto una buona percentuale di successo in quello con le mani (siamo a 9 su 10) mentre ancora affanno con quello con pagaia: 1 su 3. 
 
Prossimo step: eskimo con il pallone!  
 
Un evento curiosissimo e divertente, che mi ha fatto ridere fino alle lacrime, è stato questo: 
durante un assedio alla nostra porta effettuato dagli avversari, c’è stato uno scambio piuttosto concitato che si è risolto con la conquista del pallone da parte nostra. Erik parte in contropiede (visto che sta quasi sempre a metà campo) e lo vedo lanciatissimo. 
“Caspita, come è veloce” penso “sembra che plani!” 
In effetti la punta della sua canoa è molto in alto e la coda decisamente sott’acqua.  
“Wow! Che manovra acrobatica!” penso. 
Ma ad un certo punto la coda affonda sempre più, e la canoa si ferma anche perché le pagaie non riescono più a pescare acqua. 
Erik, con la canoa quasi in verticale, agita furiosamente la pagaia a vuoto e urla: 
“OOOOHHHHHHHHH!! COSA STA SUCCEDENDO?!?! AIUTOOOOOOOO!!” 
Tutti ci fermiamo e guardarlo e cominciamo a ridere, il gioco si ferma. La canoa è piena d’acqua nella coda. Un buco? Più probabilmente, durante la ressa, s’è sganciato il paraspruzzi ed Erik non se n’è accorto. 
Erik arranca verso bordocampo e ci confesserà più tardi di aver provato inutilmente ad inclinare la canoa in avanti per portare l’acqua sulla punta e, secondo lui, continuare il gioco.  
Vederlo in verticale sulla punta sarebbe stato davvero il massimo. 
 
Comunque, per concludere, non siamo arrivati ultimi! Il Team Kayak Sardegna (squadra B credo) che stava perdendo tutte le partite come noi, ma che era messo decisamente peggio come differenza reti, si è infatti ritirato a metà torneo. 
 
In questo modo siamo arrivati penultimi, molto meglio di quanto credessimo. Solo mi è dispiaciuto non giocare contro di loro visto che erano, probabilmente, alla nostra portata. 
 
Spero di recuperare presto qualcosa di ufficiale per riportare i risultati corretti ed ufficiali! 
 
 
 
 



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