Home Page 
Le foto
I link
I racconti 
I locali 
Sezione P.C.  
Personaggi

 
I RACCONTI DEL CUSCINETTO
Finalmente il libro con i racconti motociclistici pił spassosi!
CMRS 2006 

Per godervi il report, sarebbe consigliare leggerlo mentre si guardano le foto, disponibili qui.



Il Raduno Sardo 2006 scritto da PMF!

CMRS report #1
Von: PMF (paolo.fabbri@ipruniv.cce.unipr.it) [Profil]
Datum: 26.04.2006 17:12
Message-ID: <2006426171237.446510@paolo>
Newsgroup: it.hobby.motociclismo
Ovvero diario del CMRS visto da me
Si parte. si parte dalla partenza. cioe' da casa
Si carica, si riempie, si controlla, e si parte, dopo avere preso al volo
lutlimo appuntamento sulla A12, all'area di servizio
los corso anno feci 500 metri, e un rischio di volo sulla ghiaia della
prima rotonda di citta'.  quest'anno i problemi sonos tati piu' raffinati:

percorso parma-fornovo, e non tutto mi quadrava, poiche' sentivo la moto
dondolare un po' troppo.  va bene che era carica, che eravamo in due,
caricati pure noi come le molle, ma dondolava troppo.  Mi fermo dal
benzinaio, e scopro di avere la pressione a 1,2... mimble mumble.  la cosa
non mi convince,e  decido di prendere l'autostrada invece di fare la Cisa.
Si arriva all'area di servizio Magra, si attende Garavaglia (AKA McCyver),

e mentre si fuma una sigaretta, l'occhio acuto delal zavorra dice "ma non
sara' QUELLA COSA LI' ad avere sgonfiato la gomma?"
abbasso l'occhio, e nel pneus vedo affiorare un pezzettino di metallo ben

piantato.. porc.putt.zozz.majal...
Si, l'aspetto e' di chiodo, e a questo punto posso solo gonfiare, e
attendere Garavaglia.  Un rapido check con gli scooteristi capitanati da
Gillo-pie'-veloce mi ha permesso di verificare che a disposizione ci sono il

fast e pure il sistema di inserimento funghetto per pneus bucati.
All'arrivo di GAravaglia+LAza+Emanuele da Milano, ci consultiamo e
decidiamo di effettuare il lavoro, se serve, sotto il traghetto, sul molo.

In quel caso, se le cose andassero male, si butta la moto nella stiva, la si

sbarca, e si provvedera' il giorno dopo (venerdi') in sardegna
Si arriva quindi con buon anticipo sotto la nave, per scoprire che
l'anticipo non e' stato poi troppo elevato:  sono le 18:40, per un inbarco
fissato alle 20, eppure gia' una dozzina di moto sono presenti e in coda (in

coda si fa per dire... davanti alla coda, come sempre  fanno le moto)
Non si fa a tempo a salutare l'uno e l'altro, mentre si cerca di arrivare

alla baraca della birra, che continuano ad arrivare moto su moto.  insomma,

il mucchio selvaggio si compone rapidamente, per completare la pattuglia dei

22 che era stata preventivata.
Si ragiona sul chiodo, tutti guardano, e dicono la loro opinione
(immaginate un ordinario thread di ihm "ho un chiodo nella gomma", mancava
solo la illuminata partecipazione di kali' per farci notte)
Ma alla fine controllando e ricontrollando con il manometro digitale si
nota che non c'e' perdita di pressioen apprezzabile, quindi si carica e si
parte
La nave e' sempre confortevole, come tradizione per la Corsica-Sardinia
ferries, e l'orario ragionevole permette di pensare con calma alal cena e
alle chiacchere sul ponte
NOTA di colore:  i prezzi a bordo nave sono seriamente esagerati, al di
la' della decenza.  4.90 il trancio di pizza, 7.50 il piatto di pasta al
pomodoro, miodio... non oso guardare il prezzo del fritto misto di pesce per

non vedere il ritratto di Sauron il cattivo!  Alla fine approfittiamo
indecentemente anche dei dolcetti "fatti in casa" e amorevolemnte portati da

Semi e Sergio (fratello).
La serata trascorre liscia, e pure il mare e' piatto come Anna Falchi
prima dell'intervento.  C'e' quindi tempo per mettere un po' di bollicine
nella preparazione della giornata successiva
vengono accuratamente pianificati percorsi e tappe, a partire dal caffe' e

rifornimento dopo lo sbarco.  Poi i coraggiosi si lanciano in affermazioni
che resteranno nella storia, quali:
"ho le gomme a posto, e le molel forcella rigenerate. non ce n'e' per
nessuno"
"ho alleggerito le massette del variatore, vi brucio come fiammiferi
svedesi"
"ho talmente tanta voglia di guidare su quelal statale, che faro' il
primato della pista"
insomma, le solite cazzate di 25 sciammannati che gia' odorano il sangue,

quello dei moscerini che si schiacceranno sul cupolino e sulla visiera, la
mattina dopo
Si va a nanna, si occupano le cabine, nell'attesa del dolce risveglio
antelucano (ore 05:45) che sempre accompagna el traversate in traghetto.
Domani sara' gia' Sardegna, sara' il sogno che si realizza


CMRS report #2
Von: PMF (paolo.fabbri@ipruniv.cce.unipr.it) [Profil]
Datum: 26.04.2006 17:50
Message-ID: <2006426175015.441865@paolo>
Newsgroup: it.hobby.motociclismo
E' l'alba. sul mare. ed e' di una bellezza sconvolgente.
di fronte le propaggini di Capo Figari e Tavolara, e bene alle spalle il
sole che si alza dal mare piatto come Anna Falchi... vabbe', ve l'ho gia'
spiegato
Al bar un caffe' e pastina, costosissimi come tutti i prodotti del
traghetto, ma sotto le tute gia' fremono i motociclisti.
Si scende nel garage, e a fatica si liberano le moto e si esce
dall'hangar, per intrupparsi nel serpentone di auto che lasciano il porto di

Golfo Aranci.
Da qui una cartina potra' rendere l'idea:
si punta sulla larga tangenziale di Olbia, per lasciarla in direzione di
Telti, a cercar eun distributore.  Questo verra' trovato praticamente
all'ingresso del paese, e dopo avere riempito bene le moto, si va a riempire

la pancia del motociclista
Nel paese viene scelto un bar, ordinando con rpecisione le moto lungo la
strada, e si propone per la prima volta la scena del CMRS:  una ventina di
motociclisti si aventa sul banco, finendo in un batter d'occhio paste,
croissant e pizzette.
Io, nel frattempo, ho sempre il chiodo che mi lascia incerto, e decido di

apssare dal gommista.
LA partenza da Telti vede il gruppo andare in direzione di BITTI
percorrendo la SS389, la prima delle numerose piste della Sardegna, tra i
gia' noti paesaggi mozzafiato.
Attardato dalla consultazione con il gommista (che purtroppo non e' in
grado di trattare le moto), mi avvio di rincorsa, come l'ultimo cavallo del

Palio di siena.  Impiego meta' del percorso a riprendere un trezo circa dei

partecipanti alla gara, e accodarmi ad un gruppo che tiene un discreto passo

sulle curve da BUDDUSO' a BITTI.  Convinto delal tenuta della gomma, piano
piano prendo confidenza, e finisco epr spanciare la carena a sinistra, e il

collettore di scarico a destra.  Capisco che forse le gomme tengono TROPPO
bene, ma che sono anche TROPPO carico.  Ma e' pure troppo divertente!
La  sosta e' la solita:  fontana ai bordi di Bitti, mentre io cerco
disperatamente di convincere un secondo gommista ad aggiustarmi la gomma.
Di nuovo ricevo un mezzo invito ad andare avanti, e mi ricongiungo al
gruppo
Ora bisogna puntare ancora a sud fino alla superstrada intorno a Nuoro, e

inq uesti 34 km succede realmente di tutto.
Il gruppo ha ormai scaldato le gomme, le facce sono sempre piu'
sorridenti, la giornata e' tiepida, la temperatura dell'asfalto ideale.  Le

condizioni del manto stradale non le sto neppure a ricordare: come buona
aprte delle statali interne della sardegna sono un biliardo, scevro di
buche, e privo di rattoppi.  ideale per portare al limite la guida, sempre
in condizioni di sicurezza e divertimento, ovvio
Il risultato e' che ormai dimentico della prudenza, cerco di tenere il
passo dei giovani leoni, lanciati a  mordere l'asfalto.  Con il risultato
che dopo una ventina di km ricevo un cortese invito (sulle costole) a
rallentare il passo e adottare una guida meno nervosa:  il mal di mare
incombe dentro il casco della zavorra!
Nuovo rifornimento sulla superstrada SS 131dcn, e poi si riprende la terza

sessione della mattinata (siamo solo alle 11 del mattino!) per percorrere la

SS128 Centrale SArda in direzione di ONIFERI, ORANI, SARULE e GAVOI
Qui ci si ferma, si mandano le coordinate a chi non e' ancora presente, e

si ragiona per il pranzo, visto che siamo alle soglie dell'orario della
fame.
L'aperitivo, a seconda dei gusti, sara' con un bicchiere di birra ichnusa

o di cannonau, poi si parla di panini per alcuni, e un veloce piatto di
affettati e ravioli per altri.
Sul posto troviamo pure Paro (Denis), gia' arrivato il giorno prima, e che

ha approfittato per fare un po' di percorsi divertenti per raggiungerci
Dopo pranzo mi avvio un po' prima degli altri, per arrivare in orario di
gommista a Bosa, e con la scorta del Foresti (in sella alla nuova GS1200
ribattezzata "sborona") si prosegue per la 128 fino a SORGONO, per poi
deviare in direzione di ORTUERI, BUSACHI e SANTA CHIARA.  Passiamo tra gole

spettacolari, sempre su asfalti perfetti, superiamo il ponte sulle
propagigni del bacino del Tirso, e ci dirigiamo piu' velocemente verso
l'altopiano di ABBASANTA per superare Pauliatino e Santu Lussurgiu.
Da qui ci manca poco, ma l'ģultimo tratto e' di nuovo eprcorso panoramico

e di gara, per scendere a Cuglieri e Bosa.  Troveremo addirittura in un
tratto i riferimenti delle gare di velocita', con il segno verniciato dei
birilli dello slalom per le auto.
Arrivati all'albergo, si prova con un nuovo consulto con gommista:  terzo

rifiuto, "perche' tanto non perde", ma forse sto perdendo la pazienza io...
insomma, mi tocchera' pasare la serata, dopo la doccia, non a guardare la

riparazione della gomma, bensi' seduto nel bar sulla spiaggia, a sorseggiare

una birra media, mentre il sole scompare nel mare, dietro al torre
aragonese...  AAAHHH, che sacrifizi che tocca fare delle volte!
Poco alla volta, il rumore delle moto in arrivo conferma che il gruppo si

sta ricomponendo.  La cena e il dopocena sono costituiti dagli scambi e
commenti sulal giornata, sulle prestazioni, sul consuimo gomme.  Si, le
previsioni sono buone, e ci si attende un ottimo sabato, altrettanto veloce

e divertente!
gia', e' stata solo la prima giornata, eppure sembrava non finire mai, se

pensiamo che nona bbiamo ancora "assaggiato" la bosa alghero con i suoi
panorami.
Ma avremo tempo domani, per provvedere!


 	
CMRS report #3
Von: PMF (paolo.fabbri@ipruniv.cce.unipr.it) [Profil]
Datum: 27.04.2006 10:17
Message-ID: <2006427101718.112367@paolo>
Newsgroup: it.hobby.motociclismo
Siamo a sabato
Il meteo si conferma come da previsioni:  il sole sorge felice dall'estremo

del golfo, e la giornata appare ottimale.  C'e' un appuntamento con gli
ultimi sbarcati nel centro delal Sardegna.
Alle 05:50, Alfredmann manda un messaggio per comunicarmi che la sveglia
del traghetto e' in perfetto orario: non ne avevo dubbio alcuno!  Sto per
affacciarmi nel corridoio e urlare la buona notizia a tutti i presenti
nell'albergo, quando sento il canto garrulo del Foresti sotto al doccia.
Significa che la giornata e' proprio PERFETTA.  Non si distingue bene cosa

stia cantando, ma e' decisamente la sua voce che annuncia l'inizio delal
giornata
A colazione, Sandro Saccenti comincia a fare strane domande:  "hai epr
caso un saldatore 12V?".  Gia', chi non tiene un saldatore 12V in valigia?

Pare, sembra, che si sia strappato un filo dell'interfono.  Curiosamente il

filo strappato e' proprioq uello del microfono della moglie.  Ancor piu'
curiosamente, lo strappo sembra il morso di un gufo.  Perplessi, evitiamo di

fare ulteriori domande, e continuiamo la nostra colazione...
MA e' l'ora di muoversi.  Ovvero quasi tutti han fatto colazione, e
ciondolano nel box accendendo le moto. significa che il semplice movimento
di salire sul mezzo e inserire la prima avra' bisogno di oltre mezz'ora!
E in effetti, dopo circa mezz'ora di "ho il pieno? lo faccio? mi si
notera' di piu' se mi metto in fondo, o se mi faccio superare in lentezza
dalla colonna?", si prende la strada.
Gia', prendere la strada, direte voi, non e' difficile:  ci si acoda, e
uno alla volta si guarda quello che e' davanti
Ma noi siamo motociclisti, e dopo avere attentamente pianificato il
percorso per arrivare all'appuntamento di Bultei, volete che ci mettiamo in

fila ordinata a percorrere le strade di Bosa e poi dellla Sardegna interna?

ILLUSI!
La colonna parte, e al primo incrocio si divide:  dopo un'ora di
chiacchere nel cortile, gia' qualcuno si e' accorto di avere bisogno del
rifornimento.  Al terzo incrocio la stessa cosa, perche'q ualcuno, dopo
avere chiuso ilc asco ha inserito la sequenza di controllo, e si e' accorto

di nona vere soldi: dovra' fermarsi al Bancomat
Risultato:  il tempo di arrivare in piazza a Bosa  (noi siamo sul
lungomare della cittadina), e le moto da 18 si sono ridotte a 6...
Usciamo dalla piazza, e un'altra moto si ferma davanti a me:  e' Maurizia,

che disperata si toglie il casco e dice "ho perso Andrea, che si e' fermato

al Bancomat!".   La convinco a seguire comunque il gruppo, visto che anche
Andrea conosce il percorso, e sicuramente ci raggiungera'.
Si esce da Bosa in direzione di MONTERSTA, per arrivare ad Alghero dalla
strada interna, quella alta, che percorre i pascoli alle spalle della
costiera del corallo.
Il luogo e' al solito meraviglioso ma non solo, ahche molto
"caratteristico", come direbbe un turista inglese.  Infatti troviamo lungo
al strada i ragazzi fermi con i bidoni del latte, pronti da ritirare da
parte del camion. Le greggi a quest'ora infatti sono gia' al pascolo dopo la

mungitura mattutina.  Uno di questi gruppi e' anche dotato di asinello.
Ma una seconda sosta di MAurizia la vede ancora piu' preoccupata di avere

per  A questo punto non mi resta che estrarre l'arma segreta, per non
rischiare di rimanere fermo in mezzo ai pascoli, o peggio di rientrare a
Bosa alla ricerca degli altri.  Alzo la visiera e pronuncio le parole
magiche del PApy:  "TRANQUILLA! NOI NON SI PERDE MAI NESSUNO PER LA
STRADA!".  Queste parole vennero pronunciate alcuni anni fa all'imbocco
della strada di Saline di Volterra, quando Papy aveva appena preso la R1 e
si misurava con ogni mezzo a motore che la percorreva.
Forse non ho pronunciato bene la magia, fatto sta' che in quel preciso
momento una nuvoletta a forma di ghigno copre il sole, e per un attimo
sembra che il tempo debba pegiorare, ma e' un attimo.  Il ghigno del papy
scompare nella nuvola, e riprendiamo la strada, fino a raggiungere il resto

del gruppeto che si e' fermato a fotografare un po' di luoghi sul
belvedere.
La ripresa della strada deve fare i conti con la pace car, costituita, qua

e la', dalla presenza di greggi di pecore che costringono il gruppo a
ricompattarsi.  Ma in qualche modo si raggiunge ALghero, per discese e
tornantoni mozzafiato che picchiano sul golfo, fino a ritrovare il grosso
del gruppone che, ovviamente, ha sbagliato strada e ha percorso la costiera.

Scopriremo poi anche le bellezze di questa classica prova speciale di
gara.
Riforniti e caffettati in quel di Alghero, si individua la SS127bis per
andare a ITTIRI, prendere la 131bis per THIESI, e lasciarla in direzione del

NURAGHE SANTU ANTINE e FORESTA DI BURGOS.
Questa e' una zona muntuosa (la Catena del Goceano), verdissima, dai
colori brillanti, quasi inglesi, e ricchissima di acqua.  Fermi all'incrocio

delle strade sterrate che si addentrano nella foresta, ci accorgiamo che epr

terra ci sono cumuli simili a neve.  verificato che appare proprio come se
fosse neve, ci convinciamo che sono avanzi di una grossa grandinata.
Ripresa la strada in direzione di BONO, si svolge un'altra prova
assatanata, dove provo le delizie del V-tec:  avendo visto lungo alcuni
tornanti che mi fiatava sul collo una moto rossa, enorme, dal nome di
"Sborona", capisco che sto per essere bruciato da questi mezzi
tecnologicamente superiori.  Conosco il pilota, e so che e' abituato, in
uscita di curva, a passarmi sopra; ma egli e' abituato al mio TCat, un
onesto 600-4 che non poteva gareggiare in ripresa.  Ora quando vengo
affiancato, tengo aperto il gas, e la nuova potenza si sprigiona con il
calcio dei 7000 giri, senza cedere un metro all'avversario.  Ci osserviamo
affiancati, ridendo come matti, fino alla successiva staccata dove chiudero'

il gas per tempo:  divertimento sempre, ma nessuno vuole rischiare di
tamponare una mucca dietro al curva!
L'arrivoa alle 12:30 a BULTEI, paese dell'appuntamento, ci vede prendere
l'aperitivo mentre si cerca un luogo per il pranzo, che risultera' essere un

agriturismo appena fuori del paese.  Si salutano i romani e i camuni
sbarcati e arrivati dopo perigliose curve sul posto, e ci si siede a tavola

per un "frugale e veloce pranzetto" che si concludera' verso le 17... Si,
siamo proprio veri motociclisti buongustai!
Il rientro, ormai satolli e semi adormentati dalla vastita' delle cibarie,

avviene puntando direttamente verso l'altipiano di Campeda, sulla SS131, che

ci portera' a Macomer, e da qui a Bosa.
Qui, sulla superstrada, avviene una scena da cartone animato, giacche' ci

accodiamo ad una subaru della stradale che percorre a velocita' ridotta la
strada.  Il nostro capofila (Tinto), nel vedere l'auto azzurra passa dalla
modalita' "smanettone" alla modalita' "non-so-di-chi-sia-questa-moto",
e
rischia di fare sbandare per sonno la colonna.  Difficile percorrere una
superstrada doppia carreggiata a due corsie per senso di marcia, a 80
km/h...
La cosa e' talmente ridicola, che l'autista dell'auto della stradale tira

fuori un braccio e fa segno deciso "echeccazzo, passate!".  Al terzo
eprentorio invito, Tinto supera in VI, a 3000 giri, l'auto che procede a 80

orari, e prosegue a 85...  insomma, cominciamoa  pensare seriamente ad
abbatterlo!
Fortunatamente la superstrada e' interrotta da lavori, dobbiamo uscire e
percorrere alcune deviazioni: perdiamo di vista la subaru, e possiamo
finalmente riaprire il gas!
finira' di  nuovo sul litorale, a ristorarci con una birra fresca, mentre

alcuni non sazi proseguonoa d esplorare la litoranea Bosa-Alghero, per
scoprirne al bellezza al tramonto.  A quell'ora infatti nons olo la strada
e' invitante e meravigliosa, ma anche la luce che accompagna bassa dal lato

del mare ne aumenta la magia
Insomma, a cena ci ritroviamo con gli organizzatori, arrivati nelal
giroanta, e gli ultimi sbarcati, per contarci e scoprire che anche questo
CMRS e' riuscito a superare il precedente.  Il censimento dei presenti
infatti risultera' il seguente:
Viking (Luca)
Alessio (Poseidon)
Stefano (Legionario)
Polentaro
Ricciu (Luca)
Quasar
Paolo Nossa
Carlo Vittoli
Lucia
Mommotti
Dottora
Luca SV gialla
Alfredmann
Daddopi
Giorgia
Marcello Yellow
Gillo
Magella
Lazzaro
Roncyfumi (Giovanni)
Schiapputer
Laza
Cagliostro (Gabriele)
Tinto
Maga
Fra
Barbara
Garavaglia
Wat
Emanuele
Xarbrax
Andrea (Night)
Maurizia
Foresti
Paolo (PMF)
Serena
Pipino
Eliana
Saccenti
Grloria
Petino
Daniela
Semi (Claudio)
Sergio
Paro (Denis)

Per un totale, se ho trascritto bene, di 45 presenti, piu' il Supremo
Ineffabile Munifico Locale Organizzatore (aka SIMPLO), che troveremo il
giorno successivo in strada.

Abbiamo avuto al classica dispersione dei motociclisti, e abbiamo avuto la
ancor piu' classica riunione degli stessi intorno al tavolo.  Che si vuole
di piu'?
E' sera, e i km pesano.  Anche oggi ci sono state almeno 4 sessioni di GP,

e un ammazzacaffe' al bar della spiaggia, dopo cena, ci conduce tranquilli
verso l'ora della nenna.  Domani e' domenica, ed esploreremo le strade del
gennargentu!

Ad maiora   Paolo


CMRS report #4
Von: PMF (paolo.fabbri@ipruniv.cce.unipr.it) [Profil]
Datum: 28.04.2006 09:49
Message-ID: <20064289497.553374@paolo>
Newsgroup: it.hobby.motociclismo
Domenica.
Oggi niente sveglia antelucana. niente messaggi da chi sbarca, e, piu'
preoccupante, niente canti in doccia dalla camera vicina
Gia', perche' di solito il primo cenno del nuovo giorno e' dato dal canto
felice e garrul, non delle cinciallegre, non dei passerotti, non dei
gabbiani in spiaggia, bensi' di Foresti che entra in doccia.  Se c'e' questo

canto, significa che mancano due ore alla sveglia civile...

Ma non ci facciamo troppo caso, e scendiamo alla solita ora per colazione.

Durante il caffelatte, intorno alel 8:30, si presenta Cagliostro, gia'
intutato, e con la borsa da serbatoio sotto bracccio.
"che fai Gabriele? hai fretta?"
"io no, ma ho capito come funziona con voi STRONZI!  Se non sono piu' rapido

di tex willer, il tempo di indossare il casco e mi scappate dal cortile!"
:)
Insomma, i soliti frizzi e lazzi:  chi e' alla ricerca di un saldatore,
chi ti guarda annoiato perche' pensa solo alla giornata che passera' in
spiaggia, chi urla "bastardi! aspettatemi!", mentre si concorda il punto di

ritrovo delal giornata, che sara' FONNI
Si tratta quindi della domenica dedicata al GP del Gennargentu.  Per
capire, osservate una cartina, e notate quella specie di nurburgring formato

dalle stradestatalio e provinciali che toccano Sorgono, Atzara, Meana sardo,

Aritzo, Belvi', Tonara.  Se mettessero i commissari di percorso, sarebbe da

fare dall'alba al tramonto!  Ma dobbiamo ancora arrivarci, e lo facciamo
uscendo in direzione di Oristano, passando per CUGLIERI e S'ARCHITTU, una
deliziosa localita' turistica (tutte seconde case di fatto), raggruppate
intorno ad un oggetto splendido: un arco (S'archittu appunto) naturale sul
mare, da cui ci si puo' pure tuffare in acqua.
Dalla periferia di Oristano ci si addentra attraversando la pianura
agricola dell'antico giudicato di Arborea, passando per FORDONGIANUS, ALLAI

e SAMUGHEO.
Qui si gira sulla provinciale che va ad ASUNI e LACONI.  Mi soffermo un
attimo, perche' sul mio personalissimo cartellino e' la strada che ha avuto

il massimo dei voti: si scende lungo la valle del Rio Mannu, e la si risale

fino ad Asuni, incontrando zero buche, zero crepe, zero toppe, e nessun
dosso.  Una strada dove alla fine di un tornante c'e' un curvone (i tornanti

sardi spesso sono "a chiocciola"), o dove alla fine di un curvone in
appoggio, quando pensi di scatenare i cavalli e rialzarti, devi pinzare
feroce perche' c'e' un tornante! (la chiocciola percorsa dall'altra parte).
Insomma, la perfetta sintesi delle strade sarde:  tortuose, impercorribili

per il traporto automobilistico (e quindi a traffico zero), con un fondo che

puo' essere un biliardo, oppure una tavola, oppure un'asse piallata.  E un
grip che va dall'esagerato all'infinito...
A LACONI una sosta improvvisa mi fa pensare a qualche problema: invece si

tratta dell'incontro FINALMENTE, con il SIMPATICO IMMARCESCIBILE MITICO
PERFETTO LOCALLE ORGANIZZATORE (aka SIMPLO) che non potendo partecipare
all'intero w.e. e' venuto a farsi un giringiro in centro Sardegna. Cosi'
puo' unirsi al gruppo itinerante e si riprende la SS128 centrale sarda,
altra zona di prova speciale, fino al valico di ORTUABIS dove si devia per
ARITZO.
Aritzo e' un piccolissimo centro del Gennargentu, gemello di Tonara (il
paese del torrone), la cui caratteristica salta all'occhio immediatamente:

e' dotato di tre alberghi, evidentemente per le sue caratteristiche di
"ridente paesino adagiato sulle pendici del massiccio del Gennargentu", come

reciterebbe il libro di geografia.
In fondo al paese una grande fontana offre ristoro ai concorrenti
viandanti, mentre il giro incrociato dei mesaggi rende chiaro che il resto
dei motociclisti e' ancora impegnato sui vari percorsi di avvicinamento, e
difficilmente si arrivera' epr tempo a FONNI.  Si decidera' quindi di
sostare al locale albergo Il Castello, per rifocillarsi e dare una occhiata

distratta alla partenza del GP di San MArino (4 ruote, dilettanti...)
Durante la sosta rimpiango di avere la macchina fotografica in
riparazione, visti gli scorci, i paesaggi, e i colori di questa primavera.
Gia', ormai dopo diversi giorni di bel tempo, e tanti paesaggi cosi'
diversi, sembra che l'esplosione dei colori sia completa, e da Aritzo ci
muoviamo per il caffe' da prendere a FONNI, passando per DESULO e S'ARCU de

TACUSAI, un passo 	vicino ai 1000 metri, tra boschi fatati e mandrie di
mucche al pascolo.
Si scende a Fonni, lungo il solito asfalto perfetto, le querce contorte, i

fiori che sbocciano', e nel casco mi suona una canzone...

Primavera non bussa lei entra sicura
come il fumo lei penetra in ogni fessura
ha le labbra di carne i capelli di grano
che paura, che voglia che ti prenda per mano
che paura, che voglia che ti porti lontano

Si, questo viaggio ci sta regalando gioia e divertimento, come e meglio di
quanto avevamo atteso.  Probabilmente la curva perfetta l'abbiamo trovata,
sulla strada, e dentro di noi.

Mentre ci accomodiamo a prender eil caffe', si osservano le gomme e viene
definitivamente stabilito che Cagliostro e' partito con un treno troppo
vecchio per finire la gara: domani dovra' sostituire le sue prima di
arrivare alle tele.  Io dovro' seriamente pensare di intervenire sul chiodo

infilato nel battistrada, per evitare di rimanere a terra, e forse anche il

Fra dovra' pensare a gomme nuove, se alla fine della giornata risultera'
troppo limato.  Nel frattempo si intravede la corsa di Imola, con uan rossa

davanti atutti (4 ruote, DILETTANTI!), e per le 15:30 si riprende la SS128
per le ultime prove speciali dette "della panza piena", fino a OVODDA e
TIANA, dove si girera' verso ovest in direzione di TETI, AUSTIS, TADASUNI e

GHILARZA, dove le curve sono finite, e si puo'ģ procedere spediti verso
SANTU LUSSURGIU e CUGLIERI per ripetere la prova speciale, quelal dei segni

per terra di una recente gara.
A cena qualche incomprensione con i tempi della cucina crea un dibattito
su qual e' il punto di cottura di un risotto, ma per fortuna il dopocena
sulal spiaggia sara' sempre il miglior saluto alal giornata, con gelato e
mirto a chiudere in bellezza.
Domani tocchera' al gommista, e si approfittera' del tempo ancora
favolrevole per la visita alla parte nord della regione.

Mio padre un falco mia madre un pagliaio
stanno sulla collina i loro occhi senza fondo seguono la mia luna
notte notte notte sola sola come il mio fuoco
piega la testa sul cuscino e spegnilo poco a poco.


Ad maiora   Paolo



CMRS report #5
Von: PMF (paolo.fabbri@ipruniv.cce.unipr.it) [Profil]
Datum: 28.04.2006 15:18
Message-ID: <200642815180.998999@paolo>
Newsgroup: it.hobby.motociclismo
Lunedi', il giorno del gommista
Oggi si accompagna Cagliostro al cambio gomme, e si verifica questo
maledetto chiodo che continua a pungere nella mia gomma.
Nel frattempo i piu' golosi hanno organizzato un sacrosanto pranzo ad
Alghero (rist. CECCHINI, prendete nota) per la nota aragosta della Costa del

Corallo, mentre il resto degli smanettoni decide di perlustrare il nord
dell'Isola.
Ci si trova quindi sulla BOSA-ALGHERO, la prova speciale piu' attesa e
temuta.  In questo caso configurazione a due:  Cagliostro (davanti) e io
(sempre piu' distante, che credavate?).
Fatta di prima mattina, la strada e' spettacolare, non solo per i
paesaggi, comprensivi di semi-cinghiali o mezzi-maiali al pascolo ebraico
lungo la strada, ma per il mare che continuamente viene sfiorato e
allontanato dalle curve, tutte raccordate, tutte in vista.  Insomma, una
strada che invita seriamente a tirare.  Gia, come se le altre fossero state

lente...
Insomma, finisce che Cagliostro lo perdo poco dopo la meta' percorso,
causa evidenti limiti di manico miei e di ciclistica della moto.  LA parte
spettacolare che mi fa piegare dal ridere e' quando si percorre un curvone
in terza piena, a destra, che scollina in un punto con il belvedere sul
mare.  Sul belvedere a sinistra della strada c'e' un pulman turistico, e
tutte le formichine sono a scatare foto allo stupendo mare sottostante.  Dal

fondo vedo che mentre l'urlo del CBR di cagliostro si avvicina, tutti si
girano verso la strada, e osservano perplessi quel motociclista che sta
praticamente guardandoli da dietro e sotto la ruota, tanto e' in piega.  Io,

piu' modestamente, li saluto da dietro e sotto il cupolino...  Sembra una
scena di tifosi delle millemiglia!
In pratica al primo incrocio urbano di Alghero, il cronometro dichiara 25'

per il percorso (un paio in piu' per me, ovviamente). niente male per uno
che ha le gomme quasi alel tele!
Il gommista, vista la situazione della mia gomma, finalmente decide che e'

il caso di smontare.  E allo smontaggio si verifica facilmente che
all'interno della gomma ha trovato alloggio un chiodino sottile di circa 4
cm, ben limato nella parte che sporgeva dal battistrada.  LA riparazione
consistera' in una accurata toppa dall'interno (il foro non e' cosi' grosso

da avere bisogno del fungo), e io potro' finalmente finire i bordi, che si
avvicinano pericolosamente all'aspetto di una gomma senza intagli...
Fatto sta che il gommista, come ogni onesta officina meccanica, e'
subissato di ogni tipo di richieste, mentre le moto sono sul cavalletto:
dalla bicicletta, allo scooter, alla porsche carrera con la convergenza da
rifare.  Fino alla riparazione della gomma per il carretto dei gelati da
spiaggia (giuro: gommine da 6"), e quella per ben due scuolabus del comune.
Il risultato e' che si finisce di cambiare le gomme di Cagliostro e della

Multistrada del Fra verso le 12.
Rapido check delle posizioni, e ci dirigiamo a nord verso Capo Caccia, la

prima meta di una parte del gruppo.
A Capo Caccia non c'e' solo un bellissimo faro (purtroppo irraggiungibile),

ma pure i primi paesaggi di macchia mediterranea marina, e soprqattutto
l'accesso alle grotte del nettuno, con i suoi millanta gradini, che da bravi

motociclisti non abbiamo la minima intenzione dipercorrere.
Siamo pero' sufficientemente sciamannati, da risalire una strada con
chiaro divieto di accesso, un viottolo che ci porta fin sul cancello della
base militare dove la targa dichiara "stazione radar meteorologica" (meteo
sto cazzo, quello era una radar da difesa aerea), e completamente
incoscienti parcheggiamo le moto di fronte al cancello, bene in vista alla
telecamera di sorveglianza.
ci acocmodiamo a fianco della strada, dove ci si ritrova letteralmente a
strapiombo sul mare, osservando dall'alto le scalette delle grotte del
nettuno, il faro e un mare dai colori spettacolari.  Se ne approfitta per
fare alcune foto di colore, quali la mascella volitiva di brax, in piedi
sulla rupe a strapiombo (in posa come Lui, ma con le braghe da motociclista

abbassate) e foto del faro in lontananza.
In pratica, come potete notare dalla cartina, il capo permette di godere
dell'intero panorama del golfo di Alghero fino a tutto il tratto che scende

verso bosa, ed e' coperto dal capo Marargiu.
Da qui si riprende la strada per salire ancora un poco, e procedere verso

ARGENTIERA. il sito di una miniera abbandonata, ma ancora ricchissima di
strutture, quasi fosse stata chiusa pochissimi anni fa.
intorno alle strutture della miniera, vi sono alcune edificazioni
turistiche a schiera, recenti, ma chiuse e abbandonate, in uno stato tale
che a volte e' difficile distinguerle dalle strutture della miniera: in
particolare c'e' una parabola (accidenti a me che ho la macchina fotografica

ancor ain riparazione) satellitare che e' COSI' arrugginita, da sembrare
coeva dei carrelli minerari e argani abbandonati.  Le rocce poi, causa la
composizione dei minerali del suolo, assumono colori e venature incredibili,

e continuamente cangianti.  Il luogo non e' soloa bbandonato, ma finisce in

un golfetto adatto al nuoto e al diving, incredibilmente riparato e
cangiante.  Non c'e' sabbia, ma ghiaia di piccole dimensioni, che
scricchiola sotto le scarpe quasi come fossro biglie di vetro.  Insomma,
l'ennesima sorpresa, l'ennesimo angolo di paradiso, l'ennesimo posto dove
merita andare e viaggiare.
Ma siamo ancora a meta' del percorso.  Si vuole arrivare all'estremo nord,

laddove la terra finisce, ma si confonde nel mare:  la penisola nell'isola,

a Stintino.
In questa giornata, arrivando a Stintino ci accorgiamo che il tempo sta
cambiando con la rotazione del vento:  alla nostra destra, risalendo a nord,

c'e' qualche vela, e piu' risaliamo e superiamo il paese di Stintino per
andare verso il Capo Falcone, piu' il vento aumenta e il mare della parte
est e' mosso. In pratica il paradiso del windsurf e del kitesurf per chi lo

ama.  Per le moto qualche raffica fa seriamente pensare alla necessita'
dell'ancora: anche il mioc ammello, nonostante la mole e le dimensioni,
tende a scuotere dallla traiettoria quandoa rrivano le raffiche
A Capo Falcone c'e' un belvedere (purtroppo il centro commerciale e'
chiuso), in alto, dove rimanere in piedi sulal terrazza e' un vero problema.

Il mare da tutti i lati, e di fronte il parco naturale dell'ģIsola
dell'Asinara, ex sueprcarcere.  Mi accorgero' solo piu' tardi che la parte
visibile dell'Asinara e' proprio quella di Fornelli, quello che era
l'inferno dell'inferno, il luogo dove venivano seppelliti vivi i peggiori
ergastolani, quando ancora il 41bis none ra stato introdotto nel codice.
Ora, la nemesi e' implacabile, l'Asinara e' un paradiso naturalistico
proprio grazie al fatto che per tanti anni la sua condizione di supercarcere

lo ha difeso dall'assalto e dallos concio del turismo.
Si, erche' tanto belli sono i luoghi, specie qui a Stintino, tanto piu'
viene da pensare male degli uomini, che in alcuni casi hanno costruito cose

splendide, quelle meravigliose case in pietra con giardino fiorito che
vediamo nelle riviste.  Ma altretanto hanno saputo fare in termini di
bruttezza paesaggistica, in costruzioni che scioccamente emulavano le
arditezze del cemento armato di Wright.  Ma per non vederle, e' sufficiente

fermarci al bar della spiaggia forse piu' nota di tutta la Sardegna, dopo la

costa smeralda: la Pelosa.
In pratica come stare in un'oasi, sotto il pino marittimo, a due passi dai

bagnanti, ma senza disturbarli, a un metro dalla strada, che pero' scompare

dietro i gradoni delle rocce su cui e' costruito.  Il vento intanto
continua, cosi' martellante, che quando arriva il mirto, siamo costretti a
tenere il bicchiere in mano per paura che si rovesci! e none r aun bicchiere

di plastica!
In pratica, a malinQuore togliamo le tende alle 17 per dirigerci verso
l'albergo.  meriterebbe di passarci tutta la serata!
Ma ci attende il viaggio di ritorno, che non sara' privo di brividi come
leggerete.
innanzitutto, fino all'imbocco della strada di porto tores, e' ormai
chiaro che dobbiamo guidare aggrappati al manubrio, e ben coricati: le
raffiche (grecale credo, non era la direzione del Maestro) provocano serie
sbandate, e questa non e' una strada priva di traffico, trattandosi di zona

densamente turistica.
Segue poi un velocissimo trasferimento lungo la piana di Nurra, in
direzione di Alghero, fino a quando vedo Tinto sbracciarsi, all'altezza
delle indicazioni dell'aeroporto di Fertilia.  Preoccupato penso ad u velox

o una pattuglia, quando mi accorgo che FINALMENTE abbiamo completato tutte
le tappe di un vero CMRS:
alla nostra sinistra sfilano le viti poi il cancello della tenuta vinicola

Sella & Mosca, con la cantina epr le degustazioni.
Ebbene si, lo avrete gia' capito: i cancelli erano RIGOROSAMENTe SBARRATI,

chiusi, ferme', closed...  Avremmo avuto il crepaQuore se avessimo trovato
finalmente una cantina aperta, diamine!
Rinfrancati da questo classico, procediamo spediti ad attraversare il
lungomare di Alghero, giusto nell'ora di punta (sono quasi le 18), per
lanciarci nel ritorno Alghero Bosa.
E qui avviene il miracolo: se la strada che avevamo percorso la mattina
era bella, ora sembra veramente l'ora ideale:  siamo al tramonto, e quindi
percorriamo questo meravilgioso pezzo con il sole basso sul mare, mare che
compare e scompare dietro i dossi e le curve, sole che ti spara diritto in
faccia uscendo dai curvoni a destra, oppure che ti proietta l'ombra del
compagno che ti segue quando ti butti nelle curve a sinistra.
Se c'e' un orario per percorrere la Bosa-Alghero, nel mio personalissimo
cartellino suggeriro'ģ sempre: fatelo quando il sole sta scomparendo sul
mare.  Se al matino e' magico, la sera il paesaggio e' fatato.
In pratica si da' fondo ad ogni riserva di energie e di motore, fino
all'arrivo quando qualcuno ammettera' di essersi lasciato trascinare e avere

raggiunto velocita' non proprio civili.  Sia chiaro: a parte le mugghe sulla

strada, nessuno ha mai rischiato un contromano su curva cieca: da un lato
eprche' le curve cieche sono praticamente inesistenti, dall'altro eprche' la

sede stradale e' cosi' ampia e paerfetta, che viene naturale provare la
percorrenza, non il taglio contromano o l'uscita larga dalle curve.
Insomma, la chiusura perfetta di una giornata che, sebbene passata per
diverse ore dal gommista, non ha lesinato luoghi e eprcorsi sempre piu'
intriganti, sempre piu' fioriti, sempre piu' spettacolari.
La sera e' sera: e' tramonto sul mare, al solito bar sulal spiaggia, e'
cena e dopocena con coppa gelato, e' qualche sommessa piega sulle labbra,
perche' domani sara' il momento di chiudere i bagagli e dirigersi verso il
traghetto.  Ma siamo grati al meteo clemente, agli organizzatori che si sono

sbattuti, e alla natura che ci ha regalato finora emozioni indimenticabili.

Ad maiora   Paolo


 	
CMRS report #6
Von: PMF (paolo.fabbri@ipruniv.cce.unipr.it) [Profil]
Datum: 02.05.2006 17:33
Message-ID: <200652173335.686706@paolo>
Newsgroup: it.hobby.motociclismo
Dove eravamo rimasti?
ah, si.  qualcuno nel disboscare betulle nel circondario, deve avermi
mandato tanti cari e simpatici auguri di buon viaggio: con il risultato che

per diversi giorni sono rimasto cecato, con il client email e news
impallato, rotto, schermo blu. insomma, ci si fa tanti amicia  raccontare di

una bella vacanza!
Ma cosi' fortunatamente non era addi' martedi' 25, giorno della partenza.
Si riempiono le borse, le si aggancia, si paga l'albergo, e con una
lacrimuccia si ordinano i motori nel cortile per vederli un'ultima volta
tutti allineati
Si guarda il cielo, eprche' finalmente anche il meteo ha deciso di
salutarci, e quindi ha deciso di rannuvolarsi. ma siamo fiduciosi, e quindi

iniziamo a muovere le chiappe per non perderci neppure un km di strade!
Questa volta sono io che mi perdo, alla ricerca di un bancomat, e mi tocca

fare la prima parte in solitaria.  Da Bosa si va per la rapida e suggestiva

strada  verso MACOMER, paese che non si attraversa, prendendo la superstrada

SS131 in direzione di SASSARI, fin quasi alal periferia del capoluogo.
Disperatamente, con la moto carica dopo una settimana, mi accorgo di come

si dondoli senza pieta', quasi ad avere le sole molle al lavoro.  sara' un
percorso durissimo!
Ricomposto il gruppo, si esce per OSILO (sosta caffe'-sigaretta nel
grazioso bar del paese), per proseguire in direzione di NULVI lungo la
SS127.
Se finora era stato fantastico, qui il paseaggio rasenta il fantasy:
d'improvviso, scendendo da Osilo e risalendo a Nulvi, si intravede il
costone adornato con le pale di numerosi generatori eolici, e quando vi
passiamo sotto ci rendiamo conto delle dimensioni straordinarie degli
impianti:  eliche a tre pale, generatori sul mozzo delle dimensioni di un
monovolume, tralicci altissimi e slanciati.
Le foto danno una idea, nella sezione di Gillo e Schiapputer.  sono
realmente sbalorditive.
Un altipiano che, nonostante l'incongruenza tecnologica dei generatori
sovrastanti le mandrie ovine, non e' poi quel pugno nell'occhio che ci si
potrebbe attendere.  DEcisamente un'altra tacca da segnare nel nostro
girovagare sardo.
Il tracciaot peraltro e' impegnativo, e sempre piu' curvoso, via via che
ci si avvicina alla costa. taglieremo per la provinciale che attraversa
Tergu fino a Lu BAGNU e CASTELSARDO.
Una iuncomprensione della cartina ci porta peraltro, insieme a Sandro
Saccenti trovato lungo il percorso (con la mia moto che dondola sempre di
piu0), a fare una digressione sulla SS134, dove del tutto inatteso mi trovo

davanti uan delle foto del mio sussidiario.  Quelal dove alla pagina
"sardegna" dell'atlante, recitava "i venti e l'erosione disegnano sulle
rocce figure straordinarie, come il famoso SLEFANTE di granito".  E in
effetti quasi esco fuori strada nel rimanere ipnotizzato passando davanti
all'elefante. Diavolo, e' REALMENTE un elefante di granito!  Riferimento epr

il passeggero:  SS134, 6 km all'interno, partendo dall'abitato di
castelsardo.  CArtelli turistici in zona vi conducono sul posto senza
errore.  L'area comprende anche le immancabili bancarelle di souvenir. Da
vedere
Ma Castelsardo significa anche ora del pranzo, e soprattutto (lo vedete
bene dalle foto fattE), colori e disposizione del paese quasi liguri.
Tonalita' marine delle case affacciate sull'acqua che non sono per nulal
comuni agli altri paesi sardi, anche costieri.  Cerde mela, giallo limone,
colori accesi, accostati l'uno all'altro con apparente semplicita'.
Insomma, se non fosse per l'assenza del sole, sarebbero pure molto lucenti.
Finisce, ovviamente, che ci fermiamo a pranzo, e gustiamo "due o tre
cosettine leggere e sfiziose", per non farci mancare nulla: dagli affettati

tradizionali, agli spaghetti al granchio, pasando epr il fritto misto di
pesce.  Giusto per tirare le 16, e accorgerci che le previsioni non erano
errate: comincia a piovere, e  la strada si bagna.  non e' pioggia
insistente e continua, ma ci fa capire che questo sara' il tema del resto
dell'avvicinamento a Golfo Aranci.
Di fatto, quando ci alziamo, siamo cosi' satolli che manco ci accorgiamo
bene dell'umido e del freddo che e' sceso.  Salvo poi percorrere 20 km,
trovare uno scroscio di quelli violenti, e vedere che meta' del gruppo si e'

fermato perche' per troppo ottimismo nona vevano indossato la tuta
impermeabile.
Ovvio che con l'acqua che va e che viene, non riusciamo piu' a mantenerci

in contatto (la direzione e' comune per la solita ventina di moto che deve
prendere il medesimo traghetto).  MA ci siamo dati due punti di ritrovo:  un

distributore appena arriviamo a Tempio Pausania, e un bar per l'ultima birra

a Golfo Aranci.
PEr Arrivare a Tempio, percorriamo al costiera fino a ISola Rossa, altro
bel centro balneare, e giriamo all'interno per una strada veloce e in quota

che raggiunge il paese. Qui l'ennesimo cambio di scena:  quesrce e rocce
affioranti quasi come ruderi.  Mucche tranquillamente adagiate a ruminare
sotto l'acqua battente, e una strada che misteriosamente e' priva di curve,

pur superando valli e colline dove penseresti di trovare pericolose curve
cieche.  pericolose perche' ora l'acqua scende copiosa, e la tenuta della
moto non e' piu' tanto sicura con le gomme ormai allo stremo.
Fortunatamente a Tempio Pausania troviamo un grosso distributore con ampia

pensilina, che nell'arco di una mezz'ora ci vede riuniti.  Il bar aperto e
la nuvola che passa allontanandosi, ci permettono l'ultimo riposo prima del

tratto finale. ripercorreremo, di fatto, parte del percorso di andata
(passando per CALANGIANUS e TELTI) verso Olbia, per tuffarci poi sul
lungomare di Golfo Aranci per attendere tranquillamente la sera e l'arrivo
del traghetto (che non e' ancora in porto).
Oa, fate conto che siamo arrivati lunghi, alla fine del nostro girovagare

sardo (ci manca solo il molo), intorno alle 10, cioe' poco meno di tre ore
dopo esserci alzati da tavola.  Ci acocmodiamo sotto la veranda esterna di
un'accogliente bar pizzeria, e dopo una onesta Ichnusa, e qualche
chiacchera, qualcuno sbalordisce l'uditorio con "chi viene a farsi una
pizza?"
Non e' il caso di ripetere i commenti, e le analisi cliniche sul verme
solitario di certi motociclisti!  cose inenarrabili insomma.  I piu' sobri
si limitano ad un gelato, mentre la pizzeria svolge il suo lavoro, fino a
che all'orizzonte della sera si intrevede l'arrivo del nostro traghetto.
Sono quasi le 21, e ci accingiamo ad occupare il molo, superando la solita

kilometrica fila di auto in ingresso.  Sul  molo vi sara' tempo per le foto

di gruppo, e potremo approfittarne per salutare l'arrivo (e la discesa
rombante) di Blasterfish.  Il quale sbarca alle 21:15 per farsi almeno tre
ore di moto sulla superstrada in direzione di Calasetta.  Non sono certo che

sia un bel viaggio, cosi' in notturna!
Sbarcati tutti, finalmente possiamo alloggiare le nostre moto, e
allogiarci noi nelle cabine, per il meritato riposo: la partenza e' fissata

alle 23 (avverra' con una mezz'ora di ritardo) e possiamoq uindi ritrovarci

di nuovo sul ponte superiore.
Qualcuno (non diro' il nome neppure sotto tortura) al momento in cui la
nave si muove, si dirige a poppa per salutare la costa, con un occhietto
lucido.  qualcun altro si e' gia' messo in pantofole per la notte, e tutti
abbiamo una birra o un caffe' davanti.
Mentre la nave esce dla molo, l'altoparlante diffonde la sua musica, mista

come solito. E d'improvviso, doņo alcune note, senza neppure guardarsi, si
setne che tutta la tavolata, compota da una quindicina di persone, sta
cantando insieme a Vasco:
"... la stazione
ci stava ilt reno che portava al sole
non fa piu' fermate neanche epr pisciare
si va dritti a casa senza piu' pensare
che la guerra e' bella anche se fa male
che torneremo ancora a cantare
e a farci fare l'amore
l'amore, dalle infermiere"
ci guardiamo un po' sorpresi:  a meza voce, ma la stavamo cantando tutti.

e forse pensando che si, stiamo andando dritti a casa, ma torneremo, oh, se

torneremo!

Ad maiora  Paolo



CMRS report #7
Von: PMF (paolo.fabbri@ipruniv.cce.unipr.it) [Profil]
Datum: 03.05.2006 10:27
Message-ID: <200653102718.549810@paolo>
Newsgroup: it.hobby.motociclismo
Di nuovo l'alba, sul traghetto.  e' il momento del ritorno, degli ultimi 200

km
Il tempo e' coperto, ma non piove, anche se le strade sono un poco umide.

Purtroppo allo sbarco troviamo al sgradita sorpresa: il baretto del porto e'

chiuso, e dobbiamo prendere il caffe' altrove, con l'immancabile perdita
degli ultimi saluti, visto che da Livorno le strade dei vari gruppi si
aprono ad albero.  Di fatto, con la viabilita' di uscita che percorre tutta

la parte industriale, finiamo a fare la sosta al primo grill autostradale,
dove ci si saluta con gli scooteristi (diretti verso le ubertose e
mangerecce terre toscane), e i milanesi, diretti verso genova.
Alla fine l'autostrada trafficata diventa unos trazio, rispetto a quianto

abbiamo passato nei giorni scorsi, e solo il 60 km tortuosi da Pontermoli a

Borgotaro sulla A15 ci permettono un poco di divertimento, tra golf che ci
sorpassano sul diritto, e accendono disperatamente gli stop in curva.  Tra
soste e rifornimento, arriviamo a casa per le 11 del mattino, un po'
rintronati da quest'ultima parte di viaggio. per un totale pari ai gia'
citati 1905,6 km sul cancello del cortile.
Pronti a ripetere l'esperienza (e con gia' un'idea visto il calendario
2007...), con la necessita' di cambiare la slick posteriore, e magari di
intervenire pure su mono e forcella per evitare di continuare a remare come

su un gozzo tra le onde!
Insomma, il successo e' stato pieno, e se mettiamo insieme i percorsi dei

vari gruppi, sono rimasti ben pochi cm di strade dell'area nord e nordovest

che non sono stati solcati dal mucchio selvaggio.
Non meno di 20 sono stati i GP efettuati nei quattro giorni di viaggio, e

senza nemmeno pagare i turni!
Rimarranno frasi famose, come:
"non ho punti deboli, sono inattaccabile!" (parlando di donne)
"mi hai superato come in INFINGARDOOOHHH!" (commentando un ingarellamento)
"vi conosco voi STRONZI che partite di nascosto se uno non e' pronto" (alle

8 del mattino gia' intutato con borsa serbatoio sotto braccio, in sala
colazione)
"le gomme nuove sono COSI' INCOLLATE al terreno che non riesco a muoverla"
(la scusa per non raggiungerci a Stintino)
E mille altre, insieme a panorami che, per motivi che avrete gia' capito,

non abbiamo mai visto da ORIZZONTALI: erano sempre inclinatissimi!

Al prossimo anno, con la speranza, per chi non si e' annoiato, di avere
instillato il tarlo, la voglia, il pensiero di provarci.
I luoghi del 2007 saranno diversi, come ogni anno, ma non meno belli.  Ci

siamo ripromessi, ad esmpio, di Organizzare un regolamentare circuito del
Gennargenturing (osservate le strade ad anello intorno a sorgono-aritzo).
Non mancheranno nemmeno i percorsi per gli enduristi, che sinora hanno
goduto delle sabbie e dei guadi di Piscinas, ma potrebbero melgio esplorare

le strade sterrate dell'interno, come quele del PArco NAzionale, o della
Foresta di Burgos.
Insomma, non mancheranno ne' gli appetiti, ne' i km di nuovi percorsi!
Arrivederci al 2007!

Ad maiora   Paolo



 
Racconti